Associazione italiana per la Promozione della Festa della Musica
La vocazione musicale è propria di tutti i popoli e di tutte le culture. L’Italia, più di ogni altro Paese, ha espresso la capacità di rappresentarsi attraverso l’espressione spettacolare, come tradizione e come ribellione, come conservazione e come novità. Questo carattere profondamente ludico e drammatico la caratterizza e la vitalizza, rendendola unica e riconoscibile. Inoltre il suo aspetto sempre più multietnico, le permette di accogliere suggestioni transnazionali che rifiutano confini geografici e politici.
Per tutto questo l’Italia è il luogo ideale per raccogliere e trasformare l’invito alla Festa della Musica. Chiunque può esibirsi nelle strade e nelle piazze della città, suonando, cantando, da solo o in gruppo, organizzandosi o così come viene. Lo spirito vero della Festa è proprio questo apparire pubblicamente, spontaneamente, di tutti quelli che suonano per il proprio piacere o di chi coltiva idee anche più ambiziose, sfruttando l’occasione per farsi notare. Tutte le Associazioni, tutte le scuole, tutti i locali, le discoteche, le librerie che usano la musica abitualmente o occasionalmente sono invitate ad occupare uno spazio della città per fare e far fare musica. La Festa si concluderà con i concerti organizzati che saranno solo il momento delle aggregazioni ultime, rimanendo invece le performance spontanee il vero cuore dell’evento.
In questi anni l’AIPFM ha del resto sperimentato direttamente, nella pratica, che la musica può essere, è elemento connettivo, aggregante, polo attrattivo. Un insieme di eventi, pensati e realizzati come tali, forma effettivamente una catena che disegna un tessuto di percorsi e di stazioni che può trasformare, ridisegnare un ambiente, una città, un Paese. La scelta di siti di stili se da una parte concentra selezioni omogenee, dall’altra può fare incontrare, incrociare, sovrapporre utenze diverse, creare miscele sperimentali. Scenari inimmaginabili senza l’intervento di un catalizzatore così potente come la musica.
Questa struttura invisibile, come la città dei nastri di Calvino, diventa un intero Paese il cui tessuto connettivo è solo la musica e gli eventi a lei collegati.
Marco Staccioli
Presidente AIPFM