Thiene

Descrizione

La prima traccia del toponimo è del 1152 in un documento attestante una lite per il possesso del castrum.
Varie grafie sono state rinvenute in documenti notarili: nel 1152 Tienne, nel 1166 ville Thiennis, nel 1259 Tyennem, nel 1276 in castro de Thienis, nel 1276 buscum de Tienis, nel 1301 omnibus de Tienis... Clementis de Tiene, nel 1346 iudicis de Thienis, nel 1348 Sancte Marie de Thienis. Le attestazioni toponomastiche palesano la latinizzazione di un nome di un'origine inequivocabilmente germanica (Tienen, Thienen, Thienne, Thiennen), probabilmente risalente, appunto, all'Alto Medioevo, dalla datazione del castrum; in particolare, il toponimo potrebbe essere ricavato per similitudine con il nome germanico della città belga di Tirlemont, oppure potrebbe essere un gentilizio, atteso che esistono numerose famiglie von Thienen tedesche, danesi, belghe e fiamminghe. In ogni caso, tutta la regione dell'Alto Vicentino è attestato essere stata soggetta a germanizzazione cimbra a partire dal IX° sec.
Dal 1600 in poi si impone la denominazione attuale. Nei secoli successivi la forma senza la "h" è rara. Tuttavia durante il regno lombardo-veneto vennero utilizzati degli annullatori postali in corsivo recanti il toponimo "Tiene" (tra il giugno 1850 e l'inizio del decennio '60); la stessa amministrazione postale asburgica, però, utilizzò in seguito il nominale "Thiene" su cerchio con data fino al 1866, anno dell'annessione delle province venete al Regno d'Italia.
Il 25 marzo 917, mentre perdurava la minaccia degli Ungari, l'imperatore Berengario donò al vescovo di Padova, Sibicone, le "vie pubbliche" del Pedemontano e dell'Astico, cioè tutto il vasto territorio montano e pedemontano compreso tra l'Astico ed il Brenta, comprendente l'Altopiano di Asiago, Thiene, Breganze e Marostica. Ancor oggi l'Altopiano e Thiene appartengono alla diocesi patavina, mentre Breganze e Marostica passarono alla diocesi di Vicenza nel 1818.
Dal IX al XII secolo molte delle zone umide del territorio furono bonificate da parte dei monaci benedettini e molte ville in tutto il territorio furono fortificate.L'antica pieve di Thiene si frazionò nel XII secolo in tante parrocchie autonome quante erano state le cappelle sorte in epoca remota nell'ambito della circoscrizione pievana del pagus romano e preromano e presso i singoli vici disseminati nel vasto pagus. Nel 1297 la chiesa di Santa Maria di Thiene era chiesa matrice delle circostanti chiese di San Biagio di Grumolo Pedemonte, San Clemente di Centrale, San Pietro di Zanè, Santa Maria di Zugliano e San Pietro in Bodo (allora comune rurale ora territorio di Sarcedo).

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