
Miane
Descrizione
Si suppone che l'eponimo di Miane fosse un certo Aemilius, soldato veterano romano: una conferma delle quasi certe origini romane di questo centro della pedemontana. Sembra, infatti, che Miane sia nato come pagus romano, dipendente da un municipium, ciò si può evincere dalla prossimità di Miane con Ceneda che, ai tempi della Roma repubblicana, era un centro di discreta rilevanza, e dalla vicinanza con la strada Claudia Augusta, grande arteria lungo la quale sono sorti numerosi paesi.
Pare che a Miane, con il diffondersi del Cristianesimo, si trovasse un luogo di culto a cui facevano riferimento i fedeli delle zone limitrofe, così che, la cittadina, si trovò a rappresentare un centro di coesione spirituale prima ancora che commerciale o amministrativo.
La discesa dei barbari (IV secolo d.C. circa), turbò l'ordine che i romani avevano impresso alla zona, ma lasciò intatto il frazionamento ecclesiastico in pievi e cappelle: da qui la nascita della Pieve di S. Maria di Miane, che stava sotto Treviso, e delle cappelle di Visnà, Vergoman, Combai, Campea e Premaor. Con l'ordinamento degli anni successivi queste cappelle vennero chiamate regole e ciascuna di esse venne posta sotto il governo di un meriga, spalleggiato da due giurati; la pieve, invece, divenne il centro del Comune.