
Marano di Valpolicella
Descrizione
La mancanza di scavi archeologici sistematici in zona non ha permesso di ricostruire la vita degli abitanti preistorici della zona. Tuttavia sono state trovate tracce di un abitato risalente all'età del rame in località Cà Boschetti, mentre altri insediamenti furono presenti sul monte Per e alla Porcarola. Nel 1904, a Castel Besin, venne portata alla luce una sepoltura contenente uno scheletro corredato da una lama di pugnale in selce.
Sul monte Castelon è documentata la presenza di insediamenti molto antichi che perdurarono fino al medioevo in quanto qui trovarono una posizione strategica a dominio della vallate. Proprio qui è attestato un castelliere, un arroccamento d'altura, dell'età bronzea ed è molto probabile che il successivo castello medievale sia sorto sui suoi resti. Nella zona sono stati ritrovati anche oggetti risalenti all'età del ferro. Molti dei reperti sono oggi esposti nei musei dedicati, nel vicino Museo paleontologico e preistorico di Sant'Anna d'Alfaedo, a Verona e a Venezia. In alcuni siti del territorio comunale sono attestate presenze paleovenete.
Quando iniziò la dominazione romana, attorno al II secolo a.C., il territorio era abitato dagli Arusnati), popolazione di probabile origine etrusca o comunque italica, che vi si stanziò nella zona già a partire dal V secolo a.C. Sul "Castelon", presso l'attuale santuario di Santa Maria di Valverde, sorse un tempio latino dedicato a Minerva. A Valgatara sono state ritrovate due iscrizioni del I secolo d.C. che attestano il culto di Giove, oltre ad un altare del III secolo d.C. dedicato alla triade Capitolina.