
Fara Vicentino
Descrizione
Adagiato sulle colline del Pedemonte vicentino, il comune di Fara è costituito da due nuclei abitati: Fara e San Giorgio di Perlena. I toponimi dei due centri trovano una comune origine nell'epoca longobarda (da fara, insediamento parentale armato e San Giorgio, santo guerriero caro alla tradizione longobarda). L'appellativo di "Vicentino" aiuta a distinguere questa località da diverse altre località con lo stesso nome, poste lungo il percorso dei longobardi nell'Italia Settentrionale: presso Gradisca, nel Bergamasco, in Friuli, nel Trevigiano, nel Milanese, nella diocesi di Ceneda, presso Lonigo.
Il toponimo Fara compare per la prima volta in un atto vescovile del luglio 1148; in documenti successivi, e fino al 1800, di solito si trova scritto Farra. È storicamente accertato che i longobardi avevano stabilito in questo luogo un importante insediamento di tipo militare e che quindi qui esistessero delle fortificazioni. Tra il 917 e il 921 Fara, insieme con tutto il territorio compreso tra la riva sinistra dell'Astico e quella destra del Brenta, incluso l'Altopiano di Asiago, fu donata dall'imperatore Berengario al vescovo Sibicone di Padova, con l'obbligo di costruire castelli e opere di difesa contro le incursione degli Ungari.
Parlando di questi luoghi, il Maccà fa cenno ad una contracta de Toresellis che anche secondo un testamento del 28 maggio 1446 era situata nelle pertinenze di Fara. Di tali torricelle non è indicata l'ubicazione, ma il nome attesta facilmente il loro scopo: quasi certamente, infatti, erano opere fortificate come le "Torreselle" di Isola Vicentina e quelle del castello di Magrè.