
Eraclea mare
Descrizione
Si hanno tracce di insediamenti venetici fin da prima dell'avvento dei Romani, ed era un centro commerciale di notoria rilevanza per l'area altoadriatica. All'interno del Comune si ha memoria di insediamenti di epoca romana presso la frazione di Brian, legate alla presenza del Portus Liquentiae citato da Plinio il Vecchio nel 77 d.C. Il territorio di Eraclea dall'epoca delle invasioni barbariche sino al XII secolo ospitò il fiorente centro di Heraclia (chiamato anche Melidissa, Heracliana e Civitas Nova), tra i più importanti della Laguna Veneta e per un periodo capitale del Ducato di Venezia.
Verso il XII secolo un'alluvione mutò l'equilibrio della rete idrica locale, portando il Piave a sfociare presso l'attuale litorale del Cavallino. La zona si impaludò e divenne malarica e la città venne in breve tempo abbandonata.
L'attuale abitato fu fondato attorno alla metà del XVII secolo (poco dopo la guerra di Candia) come Grisolèra. La località, in parte bonificata dalla Serenissima, era così chiamata perché ancora circondata da paludi e canne palustri, chiamate appunto grixiòłe per il colore grigio del pennacchio. Il territorio, incassato fra l'ultimo tratto del fiume Piave e quello del fiume Livenza, rimase poco popolato sino alle bonifiche degli anni trenta, non solo a causa del territorio paludoso, ma anche per la malaria endemica. Basti ricordare che, fino all'inizio dell'opera di prosciugamento delle paludi, l'82% del territorio comunale era occupato da specchi d'acqua, canali, canneti e paludi.