
Cerea
Descrizione
La storia della città di Cerea, risale al periodo del bronzo, sono di quest'epoca le tracce di insediamenti nella località "Tombola" e Santa Teresa in Valle nella zona del Castello del Tartaro, ormai scomparso. La zona di Cerea, dopo un periodo in cui l'uomo sembra abbandonare la zona, diviene con la conquista da parte dell'Impero romano nodo importante di interscambio. In questo periodo si diffonde anche l'agricoltura, grazie anche alla centuriazione del territorio introdotta dai Romani.
Con la fine dell'Impero, si susseguono saccheggi e devastazioni ad opera di barbari.
Un documento storico del 932 d.C., cita un decreto dell'arcidiacono Epirando che concede agli abitanti di Acereta seu Cerete, Cerea nell'antichità di ricostruire le case del borgo. Il nome Acereta seu Cerete deriva probabilmente dal nome di cerro o acero, albero molto diffuso nel territorio e tuttora simbolo del comune. Il feudo viene ceduto nel 1109 alla contessa Matilde di Canossa, nel 1147 alla chiesa maggiore di Verona, e nel 1180 al figlio del capitano del capoluogo dell'epoca per 1400 libbre. In questo stesso periodo nasce e vive a Cerea Paride da Cerea, noto cronista e notaio a cui è dedicata una delle vie principali della città.
A partire dal 1223, Cerea, si organizza in libero comune, e per la sua posizione di confine, viene a trovarsi al centro di dispute tra la Signoria di Mantova e Ezzelino III da Romano, degli Scaligeri di Verona, ed infine di Venezia. Nei primi anni del Cinquecento, il paese viene inizialmente distrutto da un incendio nato dalle battaglie della Lega di Cambrai, ed il secolo immediatamente successivo, viene flagellato dalla peste.