
Canaro
Descrizione
Benché le prime testimonianze storiche legate a Canaro risalgano all'XI secolo, la vicinanza dell'abitato al fiume Po ed al Poazzo, al tempo uno dei suoi rami principali, fa ragionevolmente presupporre un insediamento abitativo precedente legato alle opportunità che i vicini corsi d'acqua offrivano agli abitanti, sia per le risorse ambientali, come la pesca e la raccolta di legname che garantivano il sostentamento alla piccola comunità, sia per il commercio, che vedeva nel Po una via di comunicazione prioritaria.
Nei secoli medievali tutto il Polesine rientrava nell'orbita ferrarese, come parte del più vasto sistema di possedimenti dei conti di Canossa, che comprendevano anche le zone dell'Oltrepò mantovano, del Modenese e del Reggiano. Alla morte di Matilde di Canossa, la città di Ferrara mantenne il controllo sul territorio, noto come Transpadana Ferrarese, che comprendeva anche l'abitato di Canaro.
La prima documentazione storica risale comunque al 1082 quando la località viene citata in un atto nel quale si attesta la donazione da parte del Vescovo di Ferrara a Gerardo di Grazioso. La vita della comunità fu scandita dalle frequenti rotte ed esondazioni delle quali vi è testimonianza indiretta dalla scomparsa di un importante centro nelle sue vicinanze, Villa Lerizza, avvenuta nel 1168. Un successivo manoscritto del 1178 la inserisce tra i possedimenti del monastero benedettino di Pomposa.