
Arsiero
Descrizione
l primo documento che parla di questo paese risale al 975 d.C. Durante l'Alto Medioevo qui vi fu un importante castello, il castrum Arserii — costruito probabilmente nel X secolo come castello vescovile per difendere la zona dalle scorrerie degli Ungari — di cui nel corso dei secoli ebbero l'investitura i Velo, i Cendinara, i da Lezzo, i della Scala. Esso venne distrutto probabilmente verso la metà del XIV secolo, durante le furiose lotte tra i Padovani e gli Scaligeri sul territorio vicentino. Attorno ad esso esistevano altre fortificazioni minori con compito di vedetta: il castrum Tovi sul monte Tovo, il castello della rocca di Piajo, nei pressi del colle di San Rocco, e quello del monte Campo Azzaron, dove ancora nell'Ottocento, ai tempi del Maccà, esistevano le vestigia di un antico castello.
Alla fine del Duecento l'abitato di Arsiero diede i natali al primo membro conosciuto della famiglia Thiene, un certo Vincenzo del fu Tealdino, che svolgeva, per sua stessa ammissione al momento del testamento, l'attività di usuraio a Thiene e nella campagna circostante.
Nel luglio e nel settembre del 1202 nella chiesa campestre di Sant'Agata di Cogollo, i rappresentanti e i nobili del territorio fissarono i confini e la "regula" dei comuni di Arsiero, Velo, Cogollo, Caltrano, Chiuppano, Camisino e Castelletto di Rotzo. Nel 1262 una sentenza di Andrea Mocenigo stabilì sul Toraro, Campomolon e Campedello — montagne che Arsiero teneva in affitto da Vicenza — i confini con i signori di Beseno.
Nel Trecento, come il resto del territorio vicentino, quello di Arsiero fu sottoposto alla dominazione scaligera e, verso la metà del secolo, sotto l'aspetto amministrativo, al vicariato civile di Schio rimanendo tale sino alla fine del XVIII secolo.