
Saint-vincent
Descrizione
In epoca fascista, il toponimo fu italianizzato in San Vincenzo della Fonte dal 1939 al 1945. Negli anni della seconda guerra mondiale, tra il 1941 e il 1943, furono internati a San Vincenzo della Fonte 107 profughi ebrei, quasi tutti giunti da Spalato il 9 dicembre 1941. Tra loro c'erano anche numerosi bambini, cui si aggiunse una neonata, nata in paese il 23 aprile 1943. Il 10 maggio 1943 il gruppo si ridusse a 33 individui, per il trasferimento di 74 internati al campo di internamento di Ferramonti di Tarsia o in alcuni casi in altra località del Centro-Nord. Dopo l'8 settembre 1943, con l'occupazione tedesca, il gruppo immediatamente si dette alla fuga. Molti trovarono rifugio in Svizzera, alcuni restarono nascosti in zona, altri ancora si diressero verso Sud incontro all'esercito alleato. Alla fine quasi tutti gli internati riuscirono a salvarsi, ad eccezione di un'anziana (morta per cause naturali il 10 ottobre 1944) e due deportati uccisi ad Auschwitz.