
Gubbio
Descrizione
Le prime forme di insediamento nel territorio eugubino sono da collocarsi già nel paleolitico. Resti di un villaggio di età neolitica sono stati trovati in località San Marco. Nell'età del bronzo un abitato si sviluppò per più secoli sul soprastante monte Ingino; le relative tombe, scoperte limitatamente all'età del bronzo finale, si trovavano nell'area successivamente occupata dal centro.
Gubbio fu una città umbra con il nome di Ikuvium o Iguvium, posta sulle vie di comunicazione tra il Tirreno e l'Adriatico. Testimonianze del periodo umbro sono le Tavole eugubine, scoperte intorno metà del XV secolo e acquistate dal comune nel 1456, costituite da sette tavole in bronzo, in parte redatte in alfabeto umbro e in parte in alfabeto latino, ma sempre in lingua umbra, ora custodite presso il museo civico del Palazzo dei Consoli.
Alleatasi con Roma nel 295 a.C., nel 167 a.C. vi fu custodito Genio, ultimo re dell'Illiria fatto prigioniero dal pretore Lucio Anicio Gallo.
Gubbio ottenne nell'89 a.C. la cittadinanza romana: fu eletta a municipium e ascritta alla tribù Clustumina.
Invasa dagli Eruli, fu nel 552 distrutta dai Goti di Totila, ma venne ricostruita con due potenti torri difensive dai Bizantini di Narsete, generale di Giustiniano, non più in pianura, ma alle pendici del monte Ingino. Nel corso dell'VIII secolo, Gubbio fu interessata a più riprese dall'espansione dei re longobardi Liutprando, Astolfo e Desiderio nei territori bizantini dell'Italia centrale.