
Allerona scalo
Descrizione
Allerona Scalo si trova in un'area in cui nel periodo del Pliocene Inferiore (da 5,3 a 2,5 milioni di anni fa) era presente un basso mare tropicale molto ricco di microrganismi e invertebrati marini (foraminiferi e malacofauna) ma anche pesci cartilaginei (squali), ossei e mammiferi marini (cetacei) come testimoniato dai numerosi fossili che si rinvengono in tutto il territorio, caratterizzato, fino a 400 m, da argille grigie. Nel (2003 e 2007) sono stati scoperti i resti fossili di due cetacei, in località Monte Moro, a 2 km dall'abitato. Lo scheletro di uno dei due balenidi, il primo ritrovato in Umbria, è abbastanza completo e misura 14 metri, questi due reperti così vicini l'uno all'altro, lasciano ipotizzare un probabile spiaggiamento di gruppo.
L'abitato sorge nella piana alluvionale del fiume Paglia che, nei secoli fino all'epoca moderna, ha rappresentato un ostacolo viario e un problema sia sanitario che di sicurezza per le popolazioni umane. Tuttavia, nelle colline sovrastanti vi sono segni della presenza umana fin dall'epoca pre-romana. Sono di epoca romana, infatti, i reperti e i segni archeologici rinvenuti nell'area Coriglie-Fonti di Tiberio. Di epoca romana sono i resti della Via Traiana Nuova, variante della Via Cassia Antica nel collegamento tra Bolsena e Chiusi.
Al VII secolo, invece, risale la chiesa di Sant'Abbondio, appartenuta alla Canonica della Cattedrale d'Orvieto, mentre al 1200 risale quella di San Nicolò, situata a 4 km sulla sommità del colle della Meana e ad oggi in rovina. È in questi due centri che per tutto il medioevo, il rinascimento e fino all'800 si concentrano le popolazioni, per lo più coinvolte nelle dinamiche sociali, religiose e politiche dei borghi di Allerona, Monterubiaglio, Ficulle e della vicina Orvieto.
Dopo la costruzione dell'asse ferroviario e la fondazione dello scalo (1863), gli abitanti da questi due colli e dalle campagne limitrofe, per lo più contadini e braccianti, si trasferirono progressivamente intorno ad esso. La presenza di una fornace (1908) e dello scalo merci (per lo più granaglie, carbone e legna) costituirono un primo livello di attrazione in una fase di trasformazioni sociali che spingeva le persone ad abbandonare le campagne e a migrare alla ricerca di attività più redditizie.