Siena - Archivio di Stato
L’Archivio di Stato di Siena venne istituito il 17 novembre 1858 dal granduca di Toscana Leopoldo II, nella sede attuale di Palazzo Piccolomini per raccogliere la documentazione ‘governativa’ dell’antico stato di Siena. I primi complessi che furono raccolti e tuttora conservati dall’Istituto sono, infatti, i grandi archivi cittadini delle Riformagioni e dell’Archivio generale dei Contratti, ovvero i documenti prodotti dallo Stato senese in età comunale e repubblicana (dal XIII secolo al 1557), e poi granducale (fino al 1808).
Attualmente ha un patrimonio documentario che va dall’VIII secolo agli anni ’90 del Novecento, di oltre 150.000 unità archivistiche organizzate in più di 300 fondi e distribuite in 14 km di scaffalature, con un Diplomatico di oltre 62.000 pergamene. Conserva il materiale archivistico prodotto antecedentemente all'Unità d'Italia a Siena e nel suo Stato (comprendente all'incirca le attuali province di Siena e Grosseto) e, a partire dalla fine dell’Ottocento, la documentazione degli uffici amministrativi statali e dei tribunali con sede in città e in provincia, nonché moltissimi archivi non statali, soprattutto privati e di famiglia, di epoche diverse. Di questo immenso patrimonio documentario, di cui quello medievale presenta caratteristiche di eccezionale consistenza e continuità, è proposto un campione rappresentativo e in continuo aggiornamento nella Mostra documentaria allestita nella Sala Dantesca (Siena del Trecento) e nella Galleria (temi diversi). Un'ulteriore peculiarità dell’Archivio di Stato di Siena è il Museo delle Biccherne che presenta 106 tavolette dipinte, originariamente con funzione di coperta dei registri di amministrazione dei principali uffici della città di Siena, a partire dal Medioevo fino al XVII secolo. Una collezione unica con il carattere di pittura ‘civica’ visibile negli ambienti in cui è collocato il materiale archivistico, per sottolinearne il collegamento con la loro funzione originaria.