Firenze - Biblioteca Nazionale
Una serie di favorevoli circostanze aveva permesso che nel XVII secolo si formassero a Firenze – città di circa 75.000 abitanti, come Bologna e Genova – un elevato numero di raccolte librarie in mano a privati, religiosi e, naturalmente, alla casa Medici, regnante sul Granducato.
In questo quadro si inserisce l’importante opera di Antonio Magliabechi (DBI v. 67) che, per il suo impegno come bibliotecario dei principi Francesco Maria e del Cardinale Leopoldo, e per personale interesse verso la sua propria raccolta (composta di 30.000 volumi), fu al centro di una fitta trama di rapporti con eruditi e librai di tutta Europa che permise a lui e poi alla città (a cui lasciò i suoi libri) di allineare negli scaffali della sua biblioteca gran parte della produzione europea tra XVII e XVIII secolo. Lo studio della sua corrispondenza permette di illuminare la storia libraria non solo di Firenze ma di tutta la penisola.
E’ lo stesso Antonio Magliabechi (Mirto 1994) a fornirci precise informazioni sulle biblioteche private fiorentine con un suo testo autografo conservato nel Ms Magliabechiano Cl. X, 63, dove elenca 28 raccolte librarie a cominciare da quelle del Granduca Cosimo III e del Principe Cardinale Leopoldo (a cui si deve aggiungere la biblioteca Mediceo Laurenziana) per passare poi ad elencare quelle di importanti famiglie e personaggi fiorentini (ad esempio Dati, Doni, Riccardi, Panciatichi, Guadagni, Capponi) che confluiranno poi in gran parte in quelle che oggi sono le biblioteche pubbliche della città; si devono poi ricordare, perché non comprese nella lista, almeno le importanti raccolte Gaddi e Strozzi, che in gran parte perverranno alla Magliabechiana dopo la morte del Magliabechi stesso.