Anghiari

Descrizione

Sull'origine del nome le tesi sono diverse: alcuni sostengono che derivi da castrum angolare, riferendosi alla forma angolare del suo castello, altri affermano che deriverebbe il suo nome da in glarea[5]. Effettivamente il paese è costruito su un ammasso di ghiaia accumulata dal Tevere nei millenni.
Sorse nel VII secolo un castello longobardo, su preesistenze di età romana (presumibilmente una fattoria come si evince dalla cella vinaria in Palazzo Pretorio), conteso con i Bizantini.
Il castello di Anghiari, ricordato per la prima volta in un documento del 1048, fu dapprima sottoposto alla consorteria longobarda dei conti di Galbino e Montedoglio e nel 1104 il luogo venne donato da Bernardino di Sidonia, signore di Anghiari, ai Camaldolesi con l'obbligo di fondarvi un'abbazia: il monastero di San Bartolomeo apostolo. Intorno ad esso, in seguito, si sviluppò il centro abitato.
Dal 1104 al 1143 Camaldoli divenne assoluto padrone di tutta la zona.
Affrancatesi progressivamente dalla signoria dell'abate camaldolese attraverso la creazione di magistrature comunali, nel corso del XIII secolo la comunità entrò sempre di più nell'area di influenza di Arezzo; nel corso di questa azione politica gli aretini distruggeranno il castello nel 1175, il borgo verrà però subito ricostruito e dotato di una nuova cerchia muraria, risalente al 1181-1204.
Nel 1322 la famiglia dei Tarlati di Pietramala (ed in particolare Guido Tarlati) riuscirà a conquistare la città, facendola entrare definitivamente sotto l'orbita di Arezzo. I Tarlati operarono efficacemente nella città, basti ricordare opere come la piazza del Mercatale o lo stradone rettilineo che la collega con Sansepolcro, e ne tennero il dominio tra alterne vicende -come la cessione ai Perugini dal 1337 al 1347 circa- fino al 1385, anno in cui Anghiari passò sotto il dominio fiorentino.

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