San Michele Di Ganzaria
Descrizione
Probabile stazione di sosta dell'itinerario Antonino n.88 che da Catania andava ad Agrigento e identificata come Gelasium Philosophianis, con probabile associazione a un casale, quale Solus aprae Capitoniana, secondo la Divalis Sacra del 13 settembre del 538 dell'Imperatore Giustiniano.
Abitata dai Bizantini, a seguito dell'invasione araba dell'830, gli abitanti si rifugiarono sulla montagna. La denominazione di Sanctus Michael fu, probabilmente, l'etimo che essi si portarono dietro, avendo particolare culto per l'Arcangelo Michele. Due monete, risalenti al periodo dell'Imperatore Costantino I, una ritrovata dall'archeologo Paolo Orsi e un'altra, casualmente, da un escursionista, in periodi diversi e nelle due località di valle e di monte, ne testimonierebbero il legame.
Con il conquisto arabo la località fu nominata Jhanzariah, stesso etimo di Solus aprae, identificante un luogo acquitrinoso frequentato da suidi selvatici.
Il nome Sanctus Michael appare per la prima volta durante il periodo normanno quale citazione di un casale e relativa chiesa (fanum gallorum), proprietà del Papato e assegnata a Richard Palmer all'atto dell'investitura a Vescovo della Diocesi di Siracusa nel 1168.
Il primo tenutario del feudo Ganzaria, dopo il vescovo Palmer, risulta essere stato Riccardo Guarna che, dalla riassegnazione dei tenimenti da parte dell'Imperatore Federico II di Svevia, prima del 1245, ne ottenne l'investitura che fu poi riconcessa, da Carlo I d'Angiò, ai fratelli Guglielmo, Simone e Rinaldo Guarna nel 1270.