Sambuca di Sicilia
Descrizione
L'odierna Sambuca fu fondata dagli Arabi intorno all'830, qualche anno dopo il loro sbarco in Sicilia e la chiamarono Zabuth (per ricordare l'omonimo emiro arabo Al-Zabut che aveva fatto erigere in quel luogo un castello) e la costruirono alle pendici del Monte Genuardo, tra il fiume Belice e il Sosio, a 350 metri s.l.m.
A nord il castello è protetto da muraglie merlate, con saettere, a sud, il Casale adiacente si snoda nel quartiere arabo. Sambuca conserva ancora le tracce di questa sua matrice islamica nel "quartiere arabo", costruito da un impianto urbano che si sviluppò attorno a sette "vicoli saraceni" (li setti vaneddi), trasformati in un museo vivente di storia arabo-sicula e nella fortezza di Mazzallakkar sulle sponde del lago Arancio che viene sommersa ogni qualvolta s'innalza il livello del Lago.
Mantenne l'antico nome anche quando Guglielmo II, detto "Il Buono", donava alla chiesa di Monreale la "Chabuta seu Zabut", cioè la "Splendida ovvero Zabut". Nel 1185, infatti, viene indicato con la denominazione di Rahal-Zabuth che significa appunto "casale di Zabuth". Nello stesso anno il castello arabo viene ceduto alla famiglia Barberini di Monreale, che lo mantiene fino al 1570, anno in cui viene ceduto alla famiglia Beccadelli di Bologna.
Zabut fu abitata da popolazione islamica fino al tredicesimo secolo fino a quando si ribellò alle operazioni di consolidamento imperiale ordinate da Federico II che costruì il Castello di Giuliana da usarsi come quartier generale per la soluzione della "questione saracena" in Sicilia. Zabut resistette per due anni. La resistenza fu stroncata nel 1225 e la strage fu totale.