Realmonte

Realmonte è un piccolo paese turistico posto su una collina che si affaccia sul mare. Oltre al suo centro urbano, al suo territorio appartengono i villaggi balneari di Lido Rossello, Punta Grande, Pergole, Giallonardo, luoghi visitati da turisti di tutto il mondo per la bellezza delle spiagge, dei monumenti e dei paesaggi.
Di notevole interesse risulta la Scala dei Turchi, sperone di marna bianca prominente sul mare, le cui falde degradanti a strato le conferiscono un aspetto molto suggestivo dai forti contrasti cromatici, con l'azzurro del mare e del cielo contrapposto al bianco accecante della roccia. La forma che il monumento naturalistico assume è quella di una scalinata dove, secondo la leggenda, durante le incursioni barbaresche che imperversarono nel '500, i saraceni (erroneamente chiamati turchi) approdarono e da cui, inerpicandosi sulle stratificazioni della falesia, poterono raggiungere il territorio dell'odierna Realmonte.
La storia di Realmonte abbraccia un arco temporale molto vasto. Già nella preistoria questo territorio ebbe una grande importanza nella migrazione dei primi uomini dall'Africa verso l'Europa. Proseguendo più avanti nella storia si arriva all'età Ellenistica della quale si trovano testimonianze sul Monte Rossello. Un'altra importante presenza archeologica è la Villa Romana (II sec. d.C.) ubicata sull'arenile di Punta Grande. Con un salto temporale non indifferente le testimonianze storiche di Realmonte evidenziano la costruzione del sistema difensivo costiero (del XVI sec.), poiché a causa delle frequenti incursioni dei corsari saraceni, furono costruite 2 torri di avviso e di difesa sul Monterosso e sul Monte Rossello.
La fondazione del paese di Realmonte risale al 1681, in quell'anno la Sicilia era dominio spagnolo sotto il re Carlo II. Il paese di "Montereale" (così dapprima fu chiamato) fu fondato per volontà di don Domenico Monreale duca di Castrofilippo. La prima costruzione, assieme alla chiesa, fu il palazzo del feudatario (1681), era infatti obbligo del titolato che fondava un nuovo paese quello di iniziarne l'edificazione da questi due edifici. Il palazzo era dotato di 17 stanze al primo piano, mentre nei magazzini potevano essere contenute fino a 800 salme di frumento. La chiesa fu costruita nel posto dove ora sorge l'odierna piazza Umberto I e, in onore del fondatore, venne dedicata a San Domenico. Intorno al secondo decennio dell’800, su ordine del Governo Borbonico viene deliberata dal Comune la costruzione della casa dell’orologio che, con il suono delle sue campane, indicava l’ora nel paese e nelle terre circostanti, dove i contadini svolgevano il loro lavoro. Attualmente la Torre dell’orologio, ristrutturata nel 2018, è utilizzata come casa della memoria e sede espositiva. Nelle fasi di sviluppo successive a quella settecentesca, il paese continuò a svilupparsi verso settentrione, poiché il terreno si presentava meno accidentato e quindi più adatto a ospitare nuovi edifici. Questo orientamento è confermato dalla costruzione di una seconda chiesa (S. Antonino), che sorse per l'appunto a nord dell'abitato. L'unica chiesa presente oggi a Realmonte è la chiesa di San Domenico, riedificata nel 1870 sulle fondamenta dell'antica chiesa di Sant'Antonino.