Militello In Val Di Catania
Descrizione
Il territorio di Militello è stato abitato sin dall'antichità. Le aree archeologiche presenti in prossimità del centro abitato testimoniano la frequentazione del territorio lungo un arco cronologico che va dall'età del rame e del bronzo (necropoli di Dosso Tamburaro, Frangello, Oxina) all'età del ferro (necropoli di Castelluzzo, Oxina), dal periodo classico ed ellenistico (necropoli di Fildidonna, Piano Maenza) a quello bizantino e arabo (necropoli di Santa Barbara, S. Maria la Vetere, Oxina). Alla luce di queste testimonianze, e in ragione della sua posizione geografica, in età antica il centro va compreso come uno dei diversi villaggi (komai), privi di indicazione onomastica, presenti nel vasto territorio della città greca di Leontinoi, riferimento urbano di tutta l'area (chora leontinoa).
Nonostante l'evidenza archeologica, numerose sono state le ipotesi sulla fondazione della città, alcune delle quali di carattere leggendario. La più conosciuta di queste, sebbene priva di riscontri documentali, è quella dello scrittore militellese Pietro Carrera (1573-1647), che fa risalire la fondazione di Militello al tempo della Seconda Guerra Punica: le truppe romane del console Marco Claudio Marcello, durante l'assedio di Siracusa del 212 a.C., nel tentativo di scampare ad un'epidemia di malaria cercarono un luogo più sicuro dove accamparsi, trovando a circa trenta miglia dalla costa un altopiano caratterizzato da aria salubre e acque limpide. Fu così che sarebbe stata fondata la colonia di Militum Tellus ("terra di soldati") che diede il nome all'abitato. Più verosimilmente, invece, come suggeriscono importanti testimonianze monumentali (resti di una torre-dongione normanna) e diplomatiche (un provvedimento ecclesiastico di Ruggero II, gran conte di Sicilia e Calabria, dell'anno 1115), l'origine dell'odierno abitato è da ricondurre alla politica di controllo del territorio intrapresa dai Normanni al termine della conquista della Sicilia (fine sec. XI).