Mascali
Descrizione
Non si conosce con precisione a quando risalga il primo abitato, certo è che papa Gregorio Magno in una sua epistola al vescovo di Taormina, nell'anno 593, alludendo a un antico monastero, probabilmente ubicato nei pressi dell'attuale paese di Vena, citò Mascali scrivendo: …Quod est super Maschalas… ("Che è sopra Mascali").
Assoggettata dagli Arabi in epoca poco posteriore al 900, Mascali fu conquistata da Ruggero I il Normanno nel 1082; nel 1092 così il suo vasto e fertile territorio — delimitato a sud dall'attuale torrente Mangano, a nord dal torrente delle Forche, ad est e ad ovest rispettivamente dal mare e dal vulcano — divenuto feudo nel XII secolo e in un primo tempo assegnato alla diocesi di Troina, passò nel 1124 al potere temporale della diocesi di Catania, a seguito di una donazione del futuro re Ruggero II al vescovo di Catania Maurizio, mentre la giurisdizione ecclesiastica veniva invece riservata all'arcivescovo archimandrita di Messina, mediante una bolla pontificia di papa Eugenio III del 1151.
Il viaggiatore arabo Al-Edrisi nella sua massima opera geografica conosciuta come Libro di Ruggero redatta nel 1154, descrive Mascali come un villaggio adagiato su di un colle, lodandone la fertilità dei terreni e l'abbondanza d'acqua. Egli cita inoltre la presenza di una località costiera denominata "Qurtil Masqalah", ricadente pressappoco nel territorio delle odierne frazioni marittime di Sant'Anna o Fondachello.