Letojanni
Descrizione
L'odierna Letojanni potrebbe occupare il posto di Lethaios, una località siceliota compresa nel territorio della città di Tauromenion (Taormina), divenuta Letum Ianum con l'avvento dei Romani che al toponimo di Leto aggiunsero quello di Jano, per commemorare il loro patrono, o meglio, la divinità alla quale erano devoti.
Da Letum Ianum passava la strada consolare Valeria, così denominata perché fatta realizzare dal console romano Valerio. Oscure vicende e l'assenza di un sistema difensivo fortificato fecero scomparire il sito originario. Fino alla prima metà del XVII secolo, il territorio costiero, oggi compreso nell'ambito territoriale di Letojanni, era un tratto di Taormina (dal torrente Mazzeo al S. Filippo) e l'altro di Forza d'Agrò (dal torrente S. Filippo al Fondaco Parrino).
Nel 1634, su disposizione di Filippo IV, il territorio fu scorporato da quello di Taormina e venduto dalla Regia Corte a Donna Francesca Porzio, moglie di Don Francesco Reitano, che nel 1637 fu insignita del titolo di Marchese di Gallidoro (l'odierna Gallodoro). Al nuovo marchesato di Gallidoro fu annesso il tratto di litorale sottostante, l'attuale Comune di Letojanni. Poiché i Reitano appoggiavano i Francesi nella Rivolta antispagnola di Messina (1674-1678), nel 1677 gli furono confiscati i beni tra cui il Marchesato di Gallidoro, che in seguito passò ai Busacca e ai Vigo.