Castelbuono
Descrizione
Le prime tracce di insediamento risalgono all'epoca neolitica (utensili di uso domestico ed armi di pietra levigata), e sono probabilmente attribuibili a popolazioni di stirpe sicana, cacciate dalla costa per l'incalzare di altri popoli, tra i quali i Siculi. I primi insediamenti, quindi, si fanno risalire al III millennio a.C.
All'epoca della colonizzazione greca, risale la figura poetica del pastore Dafni, nato sulle Madonie fra le delizie del Ninpharum Locus, nel boschetto di Lauro irrorato dalle fresche acque sorgive. Etimologicamente a Lauro si fa corrispondere Dafni. Inoltre reperti archeologici (soprattutto materiale fittile nelle tombe) della civiltà greco-romana sono stati rinvenuti nella necropoli di Bergi.
Risale all'età bizantina l'attestazione di un casale d'Ypsigro, toponimo interpretato come zona fresca in media altitudine (dal greco ὕψος hypsos 'altezza' e ὑγρός hygròs 'umido, fresco').
Castelbuono deve le sue origini ai Ventimiglia, signori della Contea di Geraci, i quali, agli inizi del Trecento, decidono di costruire un castello sul poggio dominante l'antico casale d'Ypsigro.
Il toponimo d'Ypsigro era ben noto agli storici e geografi del passato, che inizialmente lo collocavano sui Nebrodi. Solo con un documento del 1105 si rinviene l'esatta collocazione. In tale atto scritto - redatto fra l'abate benedettino Ambrosio di Lipari ed il nobile geracese Ugo di Creone - viene descritta la permuta di una frazione di terreno la cui collocazione ha ad oggetto i luoghi adiacenti al colle di San Pietro.