Agrigento - Teatro Luigi Pirandello - Valle dei Templi
Teatro Luigi Pirandello - Valle dei Templi
il 29 aprile del 1995, terminati i lavori di restauro, Agrigento poté accogliere il Presidente della Repubblica on. Oscar Luigi Scalfaro, giunto nella Città dei Templi a festeggiare con gli Agrigentini la riapertura del teatro Pirandello di Agrigento.
Nella prima metà del secolo scorso si fece strada anche a Girgenti l’idea di realizzare un teatro Comunale. Più che tra i nobili o tra gli intellettuali Agrigentini, il desiderio di avere un teatro era vivo in quegli anni soprattutto tra quei funzionari governativi che arrivavano ormai a centinaia da diverse regioni del Regno delle due Sicilie da quando, nel 1817, Girgenti era stata elevata a capovalle e necessitava di molti nuovi impiegati. Questi nuovi residenti ben presto fecero forti pressioni presso gli Intendenti (i maggiori responsabili borbonici della provincia) perché venissero realizzati in città nuovi adeguati spazi per lo svago pomeridiano e festivo, che mancavano del tutto allora nella piccola città di Girgenti.
Nel 1840 il tenente del genio civile, signor Salvatore Grimaldi, ebbe l’incarico dall’Intendente borbonico del capovalle di redigere una pianta per la costruzione di un teatro comunale e si decise anche di deliberare l’acquisto in Calabria del legname necessario alla sua realizzazione. Venne presto individuato un locale adatto, lo stesso in cui “anticamente trovavasi riunito” un teatro (così si legge in una nota datata 31 dicembre 1840 e redatta dalla commissione che vi fece il sopralluogo).
Già dal 1851 però l’Intendente Palizzolo aveva espresso l’intenzione (con delibera del 5 dicembre 1851) di erigere un teatro comunale “nel piano San Sebastiano, con ingresso secondario da piazza San Giuseppe” .
Fu determinato che le somme destinate formassero un fondo a parte e furono approvate le condizioni d’appalto. Questo progetto svanì per le opposizioni e i reclami dei vicini, contro i quali venivano a crearsi intollerabili servitù; per cui proteste, ricorsi e pressioni… fecero svanire ogni cosa. Il 17 maggio 1864 il Comune di Girgenti, infatti, bandì un concorso per il progetto di un teatro comunale. La somma di lire centomila per la sua realizzazione venne reperita dalla vendita alla Camera di Commercio del bel palazzo Comunale.
Il progetto diventò esecutivo e venne affidato all’ingegner Dionisio Sciascia che già l’anno seguente presentò la pianta del nuovo teatro, che fu prontamente approvata dal Comune e per la esecuzione della quale venne prevista una spesa di lire 170.000.
Il 18 gennaio del 1870 con una solenne cerimonia inaugurale, alla presenza delle più alte autorità venne posta la prima pietra. Nel 1872 fu chiesto dal Comune l’intervento dell’architetto Giambattista Basile, che progettò la modifica dell’arco armonico e decise anche alcuni cambiamenti dell’originario progetto approntato da Sciascia, abolendo, in particolare, i tramezzi curvi dei palchi. Vennero eseguiti, inoltre, sotto l’attenta visione dello stesso Basile i disegni delle decorazioni e delle sculture.
Nel 1877 alcuni docenti di disegno (Luigi Sacco, Antonio Tavella e Giuseppe Belloni) curarono le decorazioni del soffitto , delle sculture, dei palchi e qualche mese dopo Luigi Queriau di Messina realizzò la pittura di dodici scene che lo impegnarono insieme ai suddetti docenti di disegno su incarico del Comune (il quattro gennaio del 1878 iniziarono i lavori per allestire altre sei scene).
In particolare Queriau realizzò il sipario che rappresentava Esseneto in trionfo dopo la vittoria riportata allo stadio di Elea (per il prezzo di lire novemila) e venne nominato direttore del macchinismo del teatro.