
Sammichele di Bari
Descrizione
In un territorio abitato fin dal Neolitico, e in seguito prima dagli Iapigi e poi dai Peuceti, lungo la Lama e nei pressi della località chiamata Frassineto, l'insediamento originario ebbe una certa importanza grazie alla sua posizione strategica sulla confluenza di due importanti strade, una in direzione nord-sud (Vetus via Tarenti) che dalla vicina città peuceta di Thuriae, nei pressi dell'odierna Turi, passando per Azetium (Rutigliano) prosegue verso la costa poco a sud di Barium (Bari); l'altra in direzione est-ovest che da Silvium (Gravina di Puglia), per il Canale di Pirro, conduceva a Gnatia (Egnazia).
Poco più a nord, sempre nei pressi del letto della Lama di Jumo, nelle vicinanze di un grosso monolite chiamato in dialetto Pentimone ovvero "Pentima - pietra - grande", vi sono tracce di un altro insediamento coevo a quello di Monte Sannace. La presenza a Sammichele di due menhir, uno alto circa due metri, l'altro poco più di un metro, posti lungo la vecchia strada per Taranto, nonché ritrovamenti di cocci (frammenti di manufatti in terracotta di varie epoche) nei pressi del Pentimone, è testimonianza di questi insediamenti.
Da documenti del Codice Diplomatico Barese risulta che nel XII secolo esisteva Canale o Casale di Frassineto di proprietà del barone Thomas De Fraxeneto, abitato poi fino alla fine del XV secolo. Dal XV secolo inizia la decadenza del casale.