Massafra
Descrizione
Il territorio massafrese ha conservato tracce di frequentazione a partire dal Neolitico[senza fonte], attestate dalle selci lavorate rinvenute nella gravina della Madonna della Scala. Nella zona detta "Corvo" è stata rinvenuta un'iscrizione messapica, che è la più settentrionale del territorio occupato da questa popolazione. Gli antichi contatti con il mondo greco sono testimoniati dai frammenti di ceramiche micenee.
Tracce di insediamenti abitativi e una necropoli nella località "Carrino-San Sergio" testimoniano un insediamento agricolo italiota, probabilmente dipendente dalla vicina Taranto.
Il primo riferimento documentario all'insediamento medievale di Massafra è contenuto in una pergamena risalente al 970 e conservata presso l'Archivio dell'Abbazia di Montecassino: si tratta di una controversia giudiziaria per il possesso di un terreno promossa dall'abate Ilario del monastero bizantino di San Pietro Imperiale contro Iocardo, cittadino di Massafra.
Dopo la conquista della città da parte dei Normanni, Massafra, assieme a Mottola, Oria e Castellaneta, venne affidata a Riccardo Senescalco, figlio di Drogone, passando sotto la diocesi di Mottola. Questi fortificò il paese costruendo e restaurando il castello e nel 1080 donò la chiesa di Santa Lucia, con l'annesso monastero, e la terza parte della pesca che si faceva annualmente nel fiume Patemisco all'abbazia territoriale della Santissima Trinità di Cava de' Tirreni.