
Martina Franca
Descrizione
Uno dei più antichi insediamenti umani è presso Monte Fellone. I ritrovamenti (tra cui frammenti di ceramica impressa, incisa, graffita) della grotta Monte Fellone, oggetto di scavi archeologici negli anni sessanta testimoniano la presenza umana dal neolitico[11] al IV secolo d.C.. Nel caso di Monte Fellone, l'allevamento di cavalli risale già al medio neolitico, fenomeno alquanto raro per il Sud Italia e unico in Puglia. Numerose sono le specchie, la più nota delle quali è Specchia Tarantina, in corrispondenza del confine tra i territori messapi e tarantini, con funzione difensiva, di controllo del territorio e di demarcazione territoriale.
Nell'Alto medioevo il territorio è stato sotto l'influenza dei Longobardi alternatisi all'autorità dell'Impero Romano d'Oriente e nel X secolo luogo di difesa contro l'invasione dei Saraceni. I resti di alcuni grandi muri a secco detti paretone potrebbero essere riferibili alla presenza del Limitone dei greci a sud ovest. Nel IX secolo un gruppo di ebrei fuggitivi da Oria, e tra i pochi superstiti della grande comunità ebraica di Oria si aggrega all'insediamento sorto intorno al casale San Salvatore nella Lama del Fullonese.
Le origini di Martina Franca, come borgo, risalgono al X secolo, quando sul Monte di San Martino sorse un piccolo villaggio di profughi tarantini, fuggiti dalle continue devastazioni dei Saraceni, e ai quali si aggiunse successivamente una comunità di pastori. Nel XIII secolo difatti il monte rientra nelle proprietà di Glicerio de Persona (Glicerio de Matino), feudatario di Matino e Tuglie e signore delle Terre di Ceglie del Gualdo, di Mottola, di Soleto e del Casale di San Pietro in Galatina.