
Gravina In Puglia
Descrizione
Grazie alla posizione strategica dei vari abitati, Gravina può vantare una storia antichissima. Il suo territorio risulta essere stato abitato già dal Paleolitico antico, data l'alta presenza di acque nel torrente della Gravina, mentre i resti più consistenti risalgono al Neolitico, sin dal 5950 a.C. (Casa S. Paolo e Ciccotto).
Gli insediamenti più antichi sono stati individuati nelle contrade di Botromagno, S. Paolo, Vagnari, S. Stefano e S. Staso (paleocristiano). I toponimi Sidis (Σίδις), Sìlbion (Σιλβìον), Sidìon, Silvium, Petramagna o Botromagno (nome della collina dove si è sviluppato l'antico abitato) e i nomi degli antichi indigeni, quali Sidini, Silvini, attestano che la città subì la colonizzazione peuceta, prima, e greca, poi. In seguito, la conquista romana, come confermato anche dagli evidenti scavi archeologici, le necropoli e i relativi corredi funerari. All'epoca di Alessandro il Molosso, divenne polis con diritto di coniare monete (Sidinon) e dopo la terza guerra sannitica (305 a.C.) divenne municipium romano, toccato dal tracciato della via Appia. Un ritrovamento di uno scheletro appartenuto a un uomo di origine cinese o mongola nella necropoli di Vagnari, testimonia l'esistenza di rapporti fra la città di Gravina e l'Estremo Oriente già nel 200 d.C.
Prima influenzata dai Greci, poi occupata da Roma, fu facile preda dei Visigoti di Alarico e dei Vandali di Genserico nel V secolo d.C. Distrutto il centro abitato, uno sulla collina di Botromagno e l'altro sul ciglio del burrone, la popolazione si trasferì nel sottostante burrone, dove alle grotte preesistenti aggiunsero altre abitazioni.