
Gallipoli
Descrizione
Il territorio di Gallipoli, come peraltro tutto il Salento, presenta tracce di frequentazione umana già a partire da tempi antichissimi. In località Torre Sabea a circa 2 chilometri dalla città, sono stati scoperti i resti di un villaggio neolitico risalente a circa 9.000 anni fa. In esso sito sono stati rinvenuti frammenti di ceramica, alcuni manufatti in selce e piccoli oggetti ornamentali. Di particolare interesse il ritrovamento di una tomba che è stata asportata in blocco e trasportata presso l'Università di Firenze per uno studio approfondito.
In periodo messapico è probabile che il primitivo insediamento fosse denominato "Anxa", vocabolo di difficile interpretazione e probabilmente derivante da una radice italica antica o proto-latina, che potrebbe significare "alta isola".[16] In verità il toponimo Anxa viene citato solo da Plinio il Vecchio e la frase nel quale è contenuto è di dubbia interpretazione:
«Oppida per continentem a Tarento varia, cui cognomen Apulae, Messapia, Aletium; in ora vero Senonum Callipolis, quae nunc est Anxa». Trad. «Nel territorio di Taranto vi sono varie città, denominate come Apulia, Messapia e Alezio; nel golfo (vi è) Gallipoli dei Senoni che ora è (chiamata) Anxa».
La frase pone evidenti interrogativi ed è contraddittoria. Presupporrebbe, infatti, che Gallipoli fosse stata fondata da Galli Senoni e che il toponimo Anxa fosse successivo e non antecedente a quello di Gallipoli. L'unica spiegazione ragionevole è che il testo sia stato erroneamente copiato da un qualche amanuense come già molti studiosi hanno ipotizzato invertendo peraltro i termini Anxa e Kallipolis.