
Conversano
Descrizione
Le origini della città risalgono al più tardi all'età del ferro, quando le popolazioni indigene, iapige o peucete, fondarono su una collina più elevata rispetto al territorio circostante una città di nome Norba e la dotarono di possenti mura in pietra (il toponimo, non unico in Italia, infatti significherebbe "città fortificata").
La città ebbe una felice ubicazione, posta com'era lungo un importante asse viario. Questo la rese presto un abitato fiorente, al centro dei traffici tra le colonie magnogreche della costa e le popolazioni indigene dell'interno. L'ampia necropoli risalente al VI secolo a.C. ha restituito, infatti, decine di tombe con ricchi corredi funerari, in parte di matrice ellenica.
Nel 268 a.C., con l'estensione dell'egemonia romana in Peucezia, anche Norba perse la propria autonomia; ciononostante, mantenne un ruolo rilevante, come attestato da cospicui ritrovamenti di monete, armature, manufatti in terracotta e gioielli, grazie agli scavi archeologici compiuti dentro e fuori dalla cinta muraria. La stessa Tavola Peutingeriana riporta il toponimo Norba, ma l'abitato non sopravvisse alla dissoluzione dell'Impero d'Occidente, presumibilmente per opera dei Visigoti di Alarico che passarono attraverso l'Apulia nel 411.
Già a partire dal V secolo d.C., non molto tempo dopo la presumibile scomparsa di Norba, e nello stesso luogo, le fonti attestano l'esistenza del toponimo Casale Cupersanem, che probabilmente fu sede vescovile sin dall'VII secolo. Nel 949 gli Annales Barensis attestano l'azione tesa all'assedio di Conversano da parte del casale Platipodi.