Alliste
Descrizione
La presenza umana nel territorio allistino risale al Paleolitico inferiore: nelle "Grotticelle del Ninfeo" si sono rinvenute tracce di frequentazione, con un centinaio di manufatti litici di facies epigravettiana, comprendenti lame, punte bulini e raschiatoi. La località "Ninfeo" (zona comprendente l'area da Masseria Canne all'omonima Masseria Ninfeo) venne frequentata ancora nel Mesolitico (strumenti denticolati) e nel Neolitico (frammenti ceramici).
Al II millennio a.C. risale il "menhir di Terenzano" e le specchie di "Sciuppano" e "dell'Alto". Dalla demolizione della "specchia dell'Alto", negli anni sessanta, emersero frammenti ceramici databili dall'età del bronzo all'epoca tardo-imperiale romana e connessi probabilmente al culto di qualche divinità della natura. Nei pressi, intorno all'anno 1000 venne costruita dai monaci basiliani una piccola chiesa rupestre, che testimonia la continuità del culto, poi divenuta l'abbazia minore della "Madonna dell'Alto".
Il territorio passò nel II secolo a.C. sotto la dominazione romana: la frequentazione è attestata dai ritrovamenti di ceramica domestica e monete disseminati nei campi: la zona, probabilmente paludosa era incolta e destinata al pascolo e alla caccia. Nella frazione di Felline venne impiantata una fornace, attiva fino al I secolo a.C., intorno al quale si sviluppò probabilmente un piccolo nucleo abitato (il toponimo di "Felline" deriverebbe dal termine latino figlinae, ossia laboratori artigianali per la produzione della ceramica.