Vicolungo

Descrizione

L'attuale Vicolungo è nella medesima posizione dell'antico? Alcuni elementi ci fanno pensare che l'abitato un tempo sorgesse molto più ad ovest e precisamente tra le località Palazzi e Baraggioli. Il nuovo comune Biandratese era posto in una posizione strategica determinata dalla vicinanza al fiume Sesia e dall'incrocio della "Via Regia" con la "Via Biandrina" inoltre politicamente godeva della protezione di Federico Barbarossa ma sopraggiunta la crisi dell'autorità imperiale, i discendenti dei maggiori conti di Biandrate cominciarono a perdere, nelle discordie per la divisione del dominio e per il separato reggimento dei feudi, quell'unità d'azione che avrebbe permesso al comune di sopravvivere ad eventuali assalti.
All'inizio del XVI secolo pur restando proprietari del castello e delle sue pertinenze, i Gritta perdono il feudo di Vicolungo che accorpato con Casalbeltrame e Biandrate viene ricostituito in contea ed attribuito alla Camera Ducale.
Alla morte di Facino Cane, Filippo Maria Visconti ne sposa la vedova e dona la contea di Biandrate a Filippino Cane fratello del condottiero ed ora cognato del Duca Nel 1424 Filippino Cane, che non ha figli, chiede al duca di Milano di donare la Biandrina al capitano degli eserciti ducali, Angelo della Pergola, col patto della conservazione dell'usufrutto che manterrà fino al 1428 anno della sua morte.
La relativa pace nella quale da circa vent'anni viveva il piccolo borgo di Vicolungo venne, nell'agosto 1447, improvvisamente interrotta dalla morte di Filippo Maria Visconti che lascia il ducato di Milano senza nessun erede. Al ducato aspiravano i seguenti pretendenti: Il duca d'Orléans, perché prese in moglie Valentina Visconti, figlia di Gian Galeazzo e sorella di Filippo Maria; il re di Francia, Carlo VII, che avanzava diritti ereditari; l'imperatore Federico III, che si richiamava ad una legge feudale che dava diritto al Sovrano di recuperare i feudi il cui casato si estingueva; Alfonso re d'Aragona e di Sicilia, che asseriva di essere l'unico erede in base ad un testamento (verosimilmente falso); Ludovico di Savoia, che aspirava al Ducato come fratello di della vedova del defunto duca, Filippo Maria; Francesco Sforza, come marito di Bianca Maria, unica figlia del defunto.
La guerra ancora una volta si combatté nel Novarese dove Francesco Sforza insieme al famoso condottiero Bartolomeo Colleoni a nome della Repubblica Ambrosiana difendono i territori del ducato di Milano dagli attacchi degli altri pretendenti. Ma lo Sforza non si accontenta di fare il capitano di ventura per l'infida repubblica Ambrosiana e spalleggiato dai nobili locali inizia la sua conquista al ducato. Ed è proprio in questo frangente che i fratelli Antonio e Pietro Rabozio di Vicolungo si schierano al fianco dello Sforza e grazie alla loro abilità con le armi conquistano la sua fiducia.
Nel febbraio del 1450 Francesco Sforza entra in Milano e diventa Duca.

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