Torino - Teatro Regio
Tre secoli di musica, dal 1740 a oggi
1740-1790
1740-1790
Giambattista Borra, Vedute principali di Torino disegnate in prospettiva ed intagliate in rame dall’archittetto Giambattista BorraLe origini del Teatro risalgono all’inizio del XVIII secolo quando Vittorio Amedeo II decise di commissionare all’architetto Filippo Juvarra la progettazione e la costruzione di un nuovo grande teatro nell’ambito del più generale riassetto urbano della Piazza Castello.
L’intento venne però perfezionato solo qualche anno più tardi da Carlo Emanuele III (incoronato re nel 1730) il quale, in seguito alla morte di Juvarra, scelse di affidare il progetto all’architetto Benedetto Alfieri con la richiesta di progettare un teatro di grande prestigio. Il «Regio Teatro» di Torino, edificato nel tempo record di due anni, venne inaugurato il 26 dicembre del 1740 con l’Arsace di Francesco Feo, diventando subito un punto di riferimento internazionale per la capienza – circa 2.500 posti tra platea e cinque ordini di palchetti –, le magnifiche decorazioni della sala fra le quali spiccava la volta dipinta da Sebastiano Galeotti, gli imponenti scenari e le attrezzature tecniche, nonché la qualità delle rappresentazioni.
Ogni stagione aveva inizio il 26 dicembre, si concludeva con la fine del Carnevale e comprendeva due nuove opere serie composte appositamente per il Teatro: nel corso del XVIII secolo scrissero per il Regio celebri compositori italiani come Galuppi, Jommelli, Cimarosa, Paisiello e autori stranieri come Gluck, Johann Christian Bach e Hasse; vi cantarono inoltre i più celebri castrati e prime donne dell’epoca, contribuendo in modo determinante al successo degli spettacoli. Non minore interesse suscitavano i danzatori, che si esibivano nei due balli entr’acte e nell’azione coreografica finale che corredavano ogni opera.
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