Savigliano (CN) - Teatro Milanollo
Il Teatro è stato realizzato su progetto dell’architetto saviglianese Maurizio Eula sul sito che dal 1579 al 1709 era occupato dal Lazzaretto e poi, dal 1745, da un modesto salone teatrale. I lavori si svolsero dal 1834 al 1836 e hanno prodotto un teatro che, come è stato fatto notare in occasione dei recenti restauri, ha anche una facciata, non è cioè parte di un fabbricato con diverse altre destinazioni d’uso. L’inaugurazione nell’aprile 1836 era avvenuta con L’esule di Roma di Donizetti.
La facciata neoclassica è composta da un cornicione con sovrastante attico. Al piano terreno vi sono nicchie con le statue della Commedia e della Tragedia; l’attico è decorato da un gruppo scultoreo con il Genio della Gloria che incorona Musica e Poesia. L’interno è molto elegante, con due ordini di palchi, galleria e loggione. Il sipario è stato dipinto da Angelo Moja (artista dell’orbita di Pelagio Palagi) con la raffigurazione di Apollo e le Muse sul Parnaso. La sala è ricca di stucchi e dorature. Raffinato il ridotto, con la loggetta dei Musici. Nel 1899 il teatro è stato dedicato alle sorelle Milanollo, grandi violiniste di fama europea.
Le sorelle Milanollo - Maria Milanollo nacque a Savigliano il 19 giugno 1832, quando la sorella Teresa aveva già cinque anni, e morì il 21 ottobre del 1848, appena sedicenne. Nel Dizionario biografico dei più celebri artisti (Torino, 1860) il critico e giornalista, poeta ed oratore Francesco Regli scrisse che quella morte aveva riempito di lutto l’Europa intera. E con i toni di un nuovo lutto commentò l’addio alle scene dato nove anni dopo dall’appena trentenne Teresa, in seguito al matrimonio in Nancy con il generale Théodor Parmentier. Il Regli affermava che “Teresa aveva ricevuto dalla natura il dono d’un ingegno privilegiato, l’ingegno più grande, più profondo, più nobile che mai i musici fasti abbiano registrato: ella brilla in precipua guisa nell’adagio, nel canto largo, vibrante, elegiaco”. Di qui la definizione di madamigella adagio o madamigella elegia. Mentre Maria “era dotata di maggior facilità, di maggior impeto, di maggior brio, di maggior ardore”: per cui veniva chiamata madamigella staccato o madamigella tremolo.
La passione per il violino era scoppiata all’improvviso nelle due ragazze, pare dove averne ascoltato un assolo in una chiesa di Savigliano; il loro padre, Giuseppe, un modesto costruttore di mulini da seta, le assecondò come potè negli studi poi lasciò Savigliano per cercare migliori fortune in Francia, attraversando a piedi le Alpi. Qui le ragazze ebbero ottimi insegnanti e fecero il loro esordio in pubblico nel 1841, ai Concerti del Conservatorio di Parigi. Fu un trionfo, l’inizio di una carriera folgorante. Tennero centinaia di concerti, girarono tutta Europa, da Parigi a Londra, da Berlino a Vienna, da Praga a Bruxelles. Alle due figlie spirituali di Paganini, come le definì il famoso critico musicale tedesco Ludwig Rellstab, Savigliano dedica loro il bellissimo Teatro Milanollo.
