
Saluzzo
Descrizione
All'epoca romana risale il culto del patrono cittadino, san Chiaffredo, un soldato della legione tebea martirizzato in Piemonte nel III secolo, e le cui le reliquie furono traslate a Saluzzo soltanto nel XVII secolo. Della città chiamata Saluzzo non si conosce la data esatta di fondazione. I ritrovamenti archeologici ci informano del fatto che nel territorio furono presenti insediamenti romani ed in seguito longobardi: presso la cappella di San Dalmazzo, sulla collina a metà strada fra Saluzzo e Manta fu trovata nel XIX secolo l'"epigrafe di Simplicio", epigrafe funebre di tale Simplicio, morto nel 645 e conductor (conduttore) di un fondo d'origine romana. Questa epigrafe potrebbe indicare la presenza di un primitivo insediamento legata alla fase più arcaica della cristianizzazione della regione, indicata dall'intitolazione della cappella a san Dalmazzo detta in montensis, probabilmente fondata dai monaci dell'abbazia di San Dalmazzo (la cui presenza è indicata fin dal 1020 come dipendente dalla Pieve di Santa Maria). La denominazione viene dal bisogno di distinguerla da un'altra omonima cappella detta in campanea, ovvero in pianura, sorta sulla strada fra Saluzzo e Cardè, esistente probabilmente già nel IX secolo e oggi scomparsa. Altra testimonianza della diffusione del Cristianesimo si può trovare nel presenza del monastero benedettino, oggi non più esistente legato all'opera di sant' Eusebio (IV secolo) presso la frazione di Colombaro dei Rossi, legato all'abbazia di Santa Maria di Cavour e definito come basilica in un documento del 1020.