Piobesi Torinese

Lo studio effettuato sull’etimologia del toponimo, ha rivelato esiti contrastanti, infatti, per qualche studioso, esso trae origine da GENS PUBLICIA oppure da POPULUS, con valore semantico di ‘pioppo’. Per altri studiosi, invece, esso deriva da PUBLICUS, da collegare al sintagma AGRI PUBLICI, con il significato di ‘terre dell’agro pubblico del fisco imperiale’. Tra le attestazioni documentate troviamo “Publice” del 981 e “Publiciarum” del 1172. Il determinante, invece, è di chiara derivazione. Probabilmente abitata dai romani in epoca antica, come testimoniano numerosi rinvenimenti archeologici, in epoca medievale, l’antico feudo fu ceduto dall’imperatore Ottone II al vescovo Amizone di Torino. In seguito, nel 1193, il vescovo di Torino Arduino cedette la sua giurisdizione ai Merlo e ad Ardizzone Piossasco, i quali riuscirono a mantenere il potere per moltissimo tempo. Tra le testimonianze storico-architettoniche, legate alla cultura dei secoli passati citiamo: la parrocchiale di Santa Maria, la cui ultima edificazione risale al 1889, della precedente struttura conserva la torre campanaria gotica del 1462, alta 31 metri con un aguglia di altri 22 metri, e la chiesa della confraternita dello Spirito Santo, risalente al XVIII secolo. Degne di nota per il loro valore artistico sono: Casa Pettiti d’età medievale; l’ex fabbrica De Medici, del 1638, e la piccola chiesa di San Giovanni Battista, sita appena fuori Piobesi, risalente all’epoca alto-medievale.