
Peveragno
Descrizione
Il territorio di Peveragno, prima dell'era Cristiana e della successiva conquista da parte dei Romani, era abitato da genti celto-liguri della cui presenza testimoniano i reperti di utensili in ferro e suppellettili rinvenute sulle colline di Moncalvino (due asce paleolitiche ed una neolitica) e di Castelvecchio. Numerosi sono i ritrovamenti archeologici su quest'ultimo poggio, dove sono ancora visibili tratti di cinta muraria databili ad un periodo successivo (epoca longobarda).
Le prime notizie storicamente documentate risalgono alla metà del XII secolo e riguardano il primitivo Borgo di Forfice. Questo nome compare per la prima volta in un documento del 1153, nel quale si parla di un certo «Fulchardus de Forfece», ma è probabile che il borgo sia sorto decenni prima (tra 1041 e il 1153). Forfice è considerata l'antenata di Peveragno. Il nome deriva dalla particolare conformazione della valle, che si biforca in due vallette più anguste per il frapporsi di una propaggine della Bisalta («Forfex», cioè forbice). La villa era situata a circa 2 chilometri da Peveragno, nella frazione Madonna dei Boschi, e fu edificata probabilmente nell'intento di controllare un'importante strada diretta in Provenza (passante per Via Grima). Ne restano attualmente solo i ruderi del "castrum" (il fortilizio), parte del fossato di protezione, la cappella di San Pietro ed il santuario della "Madonna del Borgato" (chiaro riferimento all'antico borgo di Forfice).
Verso la fine del 1200, sulla parabola discendente della vicina Forfice si innestò l'astro nascente di Peveragno. Il nome di Piperanium comparve per la prima volta in un rogito notarile datato 25 settembre 1299 (vendita di una vigna sulla collina di S. Giorgio). Forfice, forse per la peste o forse solo perché messo in una posizione poco agiata, sarà citato per l'ultima volta in un documento del 1356 e resterà solamente Peveragno. È cosa certa che i suoi signori si trasferirono nel nuovo borgo, come dimostra l'e