
Luserna San Giovanni
Descrizione
ome gran parte del Piemonte centro-occidentale, la storia del territorio s'iniziò con piccoli insediamenti territoriali di Taurini-celtoliguri provenienti dalla Gallia Transalpina, a partire, probabilmente, dal X secolo a.C., e scalzati poi dagli antichi romani Cozii del II secolo a.C., che vi instaurarono il piccolo agglomerato agricolo-rurale, gli Airali, un antico nome ancor oggi mantenuto, che indicava un "luogo di corte dove si batteva il grano" (dal latino ajra o aia).
Dopo le invasioni barbariche e i successivi longobardi, dal IX secolo il territorio, facente parte dell'antica Occitania occidentale, fu invaso dagli eserciti saraceni, fino all'avvento dei feudi carolingi.
Dall'antico paese vicino, Torre Pellice, essendo appunto provvisto di una torre luminosa, dovrebbe derivare il toponimo Luserna, ossia lucerna. Tuttavia, un'altra ipotesi potrebbe farlo derivare da lòsa, in lingua piemontese, e anche lausa o lauza in antico occitano provenzale, nome dato alla nota pietra liscia e piatta e largamente estratta dalle montagne di questa zona.
Posta su un bastione di origine morenica, che le permette di dominare la bassa valle, Luserna fu scelta come residenza, attorno all’XI secolo, dei nobili Signori nominati appunto di casata Luserna, il cui territorio comprendeva, oltre all’intera Val Pellice, la zona di Cavour fino al Po e una pianura immensa che confinava con i possedimenti del Comune di Asti. I signori di Luserna, inoltre, signoreggiavano su Roletto, Frossasco, Sommariva Bosco e Caramagna.
Nel 1222 il casato si divise in tre rami: i Manfredi, i Bigliori ed i Rorenghi. Ciò ebbe pesanti ripercussioni sugli equilibri interni alla dinastia, con continue dispute territoriali e scontri di potere. Per evitare l’eccessiva frammentazione del territorio e trovare una possibile convivenza, i Signori decisero che ogni anno, a rotazione, uno di essi sarebbe stato nominato potestà, con il compito di rappresentare tutti i Luserna. Nel 1295 i Luserna furono costretti a prestare giuramento di fedeltà alla stirpe dei Principi di Savoja d’Acaja i quali dominavano, da Pinerolo, sull’intero Piemonte, acquisendo tuttavia un ruolo primario a corte. Tra i secoli XV e XVII le faide tra i diversi rami del casato furono cruente.
Nel 1630 la popolazione di Luserna fu dimezzata dalla peste che colpì l’intera Italia settentrionale, la stessa descritta dal Manzoni nei Promessi Sposi. I vettori del morbo furono le truppe francesi insediatesi a Pinerolo. Molte persone fuggirono in montagna, sperando di salvarsi, contribuendo invece al diffondersi dell’epidemia in tutta la valle.