
Ivrea
Descrizione
La città fu fondata intorno al V secolo a.C. dai Salassi, un popolo d'origine celtica stabilitosi nel Canavese. A partire dal I secolo a.C. fu infatti colonia romana, collocata a presidio della via militare che dalla pianura piemontese si spingeva nelle valli della Dora Baltea. Particolarmente rilevanti, tra le testimonianze archeologiche di questo periodo, sono i ruderi dell'anfiteatro, collocato a breve distanza dall'attuale centro storico. In seguito mutò nome in Augusta Eporedia. Nel periodo longobardo invece, Ivrea diventò sede dell'omonimo ducato, tra il VI e il VIII secolo. All'inizio del secolo IX, Ivrea diventò contea e marca, sotto il regno franco, attraverso la nascente dinastia Anscarica. Qui, dopo un periodo di contrasti con Warmondo (potente vescovo della città), nell'anno 1000 fu acquisita dal marchese Arduino da Pombia il quale, l'anno dopo, a Pavia, verrà eletto Re da una dieta di principi e signori contro il volere dell'imperatore Ottone III di Sassonia. La città Ivrea acquisì grande importanza all'interno del Regno d'Italia.
Re Arduino, in forte contrasto sia con la chiesa di Ivrea sia con quella di Vercelli, fu scomunicato dal papa Silvestro II, e restò sul trono fino al 1014, anno in cui abbandonò la lotta ritirandosi nell'abbazia di Fruttuaria dove morì nel 1018. Sul finire dell'XI secolo, dopo il periodo degli Arduinidi, Ivrea tornò a essere dominata dalla signoria vescovile. Ricordo di questo periodo è l'ancor esistente Torre di Santo Stefano, alla fine di corso Botta, fortemente voluta e sovvenzionata dal papa Niccolò II per riaffermare il potere sulla città, all'epoca utilizzata come campanile dell'adiacente monastero di benedettini (oggi scomparso), distaccamento dell'abbazia di Fruttuaria di San Benigno Canavese.