
Fresonara
Descrizione
La sua denominazione è attestata, sin dal X secolo, attraverso le forme di “Frisinaria”, “Frissinaria”, “Frixinaria”, “Frixonaria” e “Fresonaria”, tutte ricollegabili alla voce latina FRISIO, -ONIS, dal significato di ‘frisone’, che, con l’aggiunta del suffisso -ARIUS, indica ‘luogo dove abbondano i frisoni’. Il frisone (o becco-frusone) è un uccello proveniente d’Oltralpe, presente in Italia solo nei periodi migratori. Le sue origini risalgono al periodo medievale. Donata nel 969 da Adelaide, sposa di Lotario re d’Italia, al monastero di San Salvatore a Pavia, da lei fondato, rimase sotto questa giurisdizione fino al 1179. In quest’anno, infatti, i suoi abitanti preferirono porsi sotto la tutela del comune di Alessandria, nato da poco tempo. A quest’ultimo, nel 1191, l’abate di San Salvatore concesse il diritto di pedaggio, mentre nel 1249 il monastero decise di cedergliela ufficialmente. Vent’anni più tardi passò alla famiglia Dal Pozzo e nel 1404 venne devastata dal condottiero casalese Facino Cane che conquistò, in quello stesso anno, Alessandria, Piacenza, Novara e Tortona, con l’intento di consolidare i suoi domini dopo la morte di Gian Galeazzo Visconti. In seguito venne ceduta, in qualità di feudo, agli Anfonsi di Novi, ai Trotti di Vinzaglio e infine ai Vistarino di Pavia. Tra le poche vestigia del passato visitabili nel borgo figura un’antica torre adattata, nel XVI secolo, a campanile della parrocchiale, dedicata a Santa Maria delle Grazie.