
Envie
Descrizione
Anticamente la zona compresa tra il fiume Po e il torrente Ghiandone era abitata da tribù di ceppo ligure denominate vibii. Il capoluogo era Forum Vibii e si trovava probabilmente tra gli attuali comuni di Revello ed Envie. Plinio il Vecchio, storico e geografo dell'età romana, dice che il Po dopo aver disceso i ripidi versanti del Monviso, da cui nasce, si nasconde in canali sotterranei per poi ricomparire più a valle nella campagna dei vibii (condensque sese cunicolo et in foro vibiensium agro iterum exordiens). Questo fenomeno è ancor oggi visibile; il Po da queste parti è poco più di un torrente il cui alveo rimane asciutto durante le stagioni secche.
Anche l'origine del nome Envie risale all'epoca romana. Allora si riteneva che Annibale, durante la seconda guerra punica, avesse invaso l'Italia passando dai 2950 m del colle delle Traversette nei pressi del Monviso (oggi si propende per il Monginevro, più basso ed agevole). Gli storici romani raccontavano che il generale cartaginese giunse sulla vetta di un monte poco alto e da lì, vedendo finalmente spalancarsi la pianura dinanzi ai suoi occhi, con il braccio teso indicò ai suoi la via da seguire esclamando:«Ecce viae». Ritenendo che quel luogo fosse il Mombracco il borgo ai suoi piedi fu denominato "Enviis".
Sotto gli imperatori franchi il feudo di Envie passò ai marchesi di Susa e successivamente a quelli di Saluzzo. Dal 1363 diventa possedimento dei Savoia. Questi ultimi, che a quei tempi stavano ancora a Chambéry, esercitavano il potere tramite accordi di vassallaggio con signorotti locali. Dapprima furono gli Acaja, poi nel 1412 si insediò la dinastia dei Cacherano conti di Bricherasio che per alcuni secoli dominò su Envie.