Castagnole delle Lanze

Descrizione

In epoca romana, nei luoghi ove sorge il comune di Castagnole delle Lanze passava una diramazione della via Emilia che collegava Acqui a Pollenzo (Pollentia), questo è stato dimostrato dagli scavi effettuati agli inizi del Novecento.
Nel Medioevo le carte del Codex Astensis collocano Castagnole tra le terre appartenenti ai conti di Loreto. Fra questi, chi ebbe maggiori relazioni con la comunità di Castagnole fu probabilmente Manfredo I, dal 1190 marchese di Busca e conte di Loreto. Il marchese inauguro' la dinastia dei Lancia dall'appellativo che si era guadagnato avendo servito come lancifero, in gioventù, presso la corte di Federico Barbarossa. L'accostamento tra la dinastia dei Lancia e l'attributo "delle Lanze" (delle Lance) è doveroso, in quanto Castagnole è l'unico comune piemontese a potersi fregiare di una tale denominazione. Sempre dal Codex Astensis è possibile ipotizzare che a Castagnole Lanze sorgesse un castello medievale come dimora del conte; il castello fu probabilmente abbattuto nel 1255 con la caduta del contado di Loreto.
Documenti discordanti accreditano che Bianca Lancia (anche conosciuta come Bianca di Agliano) fosse o la figlia di Manfredo I o di Bonifacio di Agliano, con cui la vedova di Manfredo si era risposata. Bianca Lancia è stata l'ultima moglie dell'imperatore Federico II di Svevia: è quindi assai probabile che da Manfredo discenda il figlio di Bianca, Manfredi, Re di Sicilia, morto nella battaglia di Benevento e il fondatore della città di Manfredonia. Manfredi viene celebrato da Dante nella Divina Commedia: "…Biondo era e bello e di gentile aspetto…".
A partire dal XIII secolo Castagnole entrò a far parte dei domini del Comune di Asti, seguendone poi per sempre la storia, le vicissitudini e gli assoggettamenti alle diverse signorie che lo controllarono.
A partire dalla fine dell'800 Castagnole ebbe un grande sviluppo dell'industria vitivinicola, con l'apertura di diverse aziende che ben presto diventarono leader nella produzione di vermut e spumanti. La seconda guerra mondiale non toccò particolarmente il paese, tranne che in due incursioni aeree alleate sulla stazione ferroviaria e alcune azioni di guerriglia tra partigiani e truppe della Repubblica di Salò. Nel secondo dopoguerra Castagnole, come del resto la quasi totalità del nord Italia, ebbe un grande sviluppo economico e industriale, grazie anche all'apporto di manodopera provenienti da altre regioni d'Italia.

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