
Brusasco
Descrizione
I primi insediamenti abitativi risalgono all'epoca romana, ma la nascita del paese è quasi certamente da porsi fra il VI e l'VIII secolo, quando, sulla strada imperiale che univa Verrua Savoia a Industria, accanto a Quadratula (nome latino pe Brusasco) sorse probabilmente come suo sobborgo Brusasco che, con il tempo, prese il sopravvento sull'antica "Curtis". L'insicurezza del luogo, sottoposto a scorribande militari e alle piene del Po, spinse la gente a rifugiarsi sulla collina circostante dove nacque il "Luogo" (dal latino Lucus, bosco sacro) nel quale, nell'891, per ordine del Marchese Berengario, sorse il primo nucleo del castello.
Intorno all'anno mille Brusasco passò ai Marchesi del Monferrato che, durante la guerra dei Comuni, alleatisi con Federico Barbarossa ebbero confermata la proprietà di queste terre. Ciò non impedì che anche Brusasco, come molti altri luoghi, fosse saccheggiato dalle truppe dell'imperatore.
Nel 1631 Brusasco entrò a far parte dei possedimenti sabaudi seguendone le vicende storiche e all'inizio del 1713, con la pace seguita alla guerra di successione spagnola, iniziò lo sviluppo dell'abitato nel piano a discapito della collina. Dopo la Restaurazione, Brusasco entrò a far parte della Provincia di Torino staccandosi da Asti e durante il Risorgimento ebbe il suo momento di gloria, nel 1859, con il passaggio di Garibaldi alla guida dei cacciatori delle Alpi. La seconda metà dell'Ottocento vide la massima espansione demografica del comune. Nel 1927, la politica fascista unì Brusasco, Cavagnolo, Marcorengo e Brozolo in un unico Comune che assunse il nome di Brusasco-Cavagnolo. Finita la guerra, nel 1948 si è staccato Brozolo e nel 1957 Cavagnolo, mentre Marcorengo è rimasta frazione di Brusasco.