
Borgo d'Ale
Descrizione
Il toponimo deriverebbe da Borgus Alicus, Borgo di Alice, risalente al prediale Allicus e relativo all'adiacente paese di Alice Castello, probabilmente un villaggio di epoca longobarda del VI secolo sotto il Ducato di Ivrea, ma le cui documentazioni certe risalgono al 963, quando l'imperatore Ottone I concesse il paese al conte Aimone della vicina Cavaglià.
Inizialmente, il borgo fu costruito e popolato da quattro antichi villaggi adiacenti, Erbario, Clivolo, Meoglio e Areglio (quest'ultimo il più popoloso) durante il marchesato di Arduino d'Ivrea. Nel 1191 però fu documentato l'atto di sottomissione del borgo, proprietà dei signorotti Carlevario, al Capitolo di Vercelli.
Nel 1243 vi fu una ribellione al Capitolo guelfo da parte dei conti ghibellini di Cavaglià, tuttavia questi, dopo qualche anno, si piegarono nuovamente in sottomissione al Capitolo ecclesiastico. Tutto ciò scatenò la diffidenza dell'abate di Sant'Andrea di Vercelli nei confronti di Borgo d'Ale, invitando la gente ad abitare nel vicino Alice Castello, tradizionalmente più fedele al Papato.
Verso l'inizio del XIV secolo poi, il Borgo passò di proprietà ai Visconti di Milano e infine, nel 1374, dei Savoia. Aggregato successivamente al capitanato militare di Santhià, la popolazione del borgo crebbe soprattutto dopo il 1417, quando il Duca Amedeo VIII di Savoia fece abbattere il villaggio di Areglio a causa delle ribellioni del feudatario Antonio Tizzoni. Il borgo visse quindi decenni tranquilli sotto la nobile casata degli Alciati, fino al 1610 quando re Carlo Emanuele I di Savoia lo cedette ad Andrea Valperga. Ancora nel 1711, il borgo fu nuovamente venduto al conte Antonio Perracino e, dieci anni dopo, a Gaspare Giuseppe Maria Ponsiglione, la cui famiglia lo governò fino all'Unità d'Italia.