Campobasso - Museo Pistilli
Nel cuore del centro storico di Campobasso è situato il Museo di Palazzo Pistilli.
Nelle sue sale sono visibili le opere appartenenti alla collezione d'arte che Michele Praitano ha formato in più di cinquant'anni di ricerca in Italia e all'estero, e donata allo Stato nel 2014.
Ogni opera ha in sè non solo la vicenda della sua creazione e quindi il riflesso di un'epoca, ma anche la storia dell'acquisizione da parte di questo appassionato collezionista.
Napoli fu il contesto storico-artistico e di mercato maggiormente esplorato da Praitano, preferito anche per poter ritrovare quei collegamenti con autori molisani in una città aperta alle esperienze internazionali.
Gli incontri con artisti, antiquari e altri personaggi hanno condizionato le sue scelte artistiche, concentrate soprattutto sulla pittura otto-novecentesca ispirata al realismo, all'impressionismo e alla classicità, con i conseguenti successi e delusioni.
La collezione di Palazzo Pistilli offre numerosi spunti di godimento e di riflessione.
Le opere sono in dialogo con quelle della collezione di Giovanni Eliseo, donata dal figlio Massimo allo Stato il 14 dicembre 2012 e della collezione di Giuseppe e Ottavio Eliseo, acquisita dalla Provincia di Campobasso.
Ogni opera ha in sè non solo la vicenda della sua creazione e quindi il riflesso di un'epoca, ma anche la storia dell'acquisizione da parte di questo appassionato collezionista.
Napoli fu il contesto storico-artistico e di mercato maggiormente esplorato da Praitano, preferito anche per poter ritrovare quei collegamenti con autori molisani in una città aperta alle esperienze internazionali.
Gli incontri con artisti, antiquari e altri personaggi hanno condizionato le sue scelte artistiche, concentrate soprattutto sulla pittura otto-novecentesca ispirata al realismo, all'impressionismo e alla classicità, con i conseguenti successi e delusioni.
La collezione di Palazzo Pistilli offre numerosi spunti di godimento e di riflessione.
Le opere sono in dialogo con quelle della collezione di Giovanni Eliseo, donata dal figlio Massimo allo Stato il 14 dicembre 2012 e della collezione di Giuseppe e Ottavio Eliseo, acquisita dalla Provincia di Campobasso.