Pesaro
Descrizione
Il nome della città, in latino Pisaurum, secondo alcuni deriva dal vecchio nome del fiume Foglia (Isaurus o Pisaurus). La tradizione erudita propone invece una paretimologia, ovvero che il toponimo sia derivato dal fatto che nella città Furio Camillo, vinti i Galli, abbia pesato l'oro (aurum in latino) che i barbari avevano trafugato da Roma.
Lo sviluppo della città risale all'età del ferro, quando Pesaro era probabilmente un villaggio piceno, come provano gli scavi effettuati nel centro della città nel 1977. Nel territorio circostante, d'altra parte, si trovava uno dei più importanti e antichi insediamenti piceni delle Marche: il villaggio di Novilara. Questo insediamento era tra i pochi, insieme a Numana ed Ancona, che si affacciavano sul mare. Lo scalo portuale di Novilara utilizzava la foce di un torrente.
Tra i reperti più noti e discussi rinvenuti nel territorio pesarese, c'è la stele di Novilara, in genere ritenuta picena e scritta in Lingua picena settentrionale. Essa è stata recentemente interpretata e tradotta come iscrizione greca arcaica, incisa in un alfabeto che con alcune variazioni era stato adottato da tutti i popoli d'Italia (Piceni, Sanniti, Etruschi, ecc.) tra il VI e II secolo a.C. Dalla reinterpretazione della stele si può dedurre che i greci, all'epoca della colonizzazione del Mediterraneo, si infiltrarono anche in queste aree (probabilmente nel VI-V secolo a.C.), interferendo con le precedenti popolazioni picene e probabilmente anche umbre ed etrusche.
Nel IV secolo a.C., nel corso dell'invasione celtica della penisola italiana, i Galli Senoni occuparono i territori settentrionali dei Piceni, e dunque anche la zona di Pesaro, sovrapponendosi alle etnie italiche del posto.
Sarà poi nel 184 a.C che si avrà l'effettiva costituzione di una colonia romana anche nel territorio pesarese, Pisaurum; a quell'epoca la parte settentrionale delle Marche era denominata dai romani Ager Gallicus o anche Ager Gallicus Picenus.