Comunanza

Descrizione

Le scoperte archeologiche dei secoli XX e XXI hanno evidenziato come il territorio comunanzese risultasse abitato, fin dall'antichità, dai Piceni e dai Romani, dopo la vittoria conseguita da questi ultimi nella guerra picentina (267 a.C.).
Per lungo tempo si è creduto che l'odierna Comunanza potesse essere identificata con l'antico abitato di Interamnia Poletina (o Pollentina) Piceni (o Picena), di fondazione picena e successivamente conquistato dai Romani. A partire dagli anni '10 del XXI secolo questa ricostruzione è stata messa in discussione da nuove scoperte archeologiche, alla luce delle quali l'antica Interamnia Poletina (o Pollentina) Piceni (o Picena) sarebbe identificabile con un abitato posto nell'attuale territorio comunale di Amandola.
Le campagne di ricerca condotte dall'Università di Pisa tra il 2014 ed il 2015 hanno comunque rilevato che, nell'area oggi occupata da Comunanza posta sulla sponda sinistra del fiume Aso, sorgeva l'antica ed importante città di Novana. Il popolamento del circondario dei monti Sibillini in età picena è comprovato dal rinvenimento, a Comunanza e in Amandola, di reperti particolarmente significativi (fibulae, spilloni, armi), i quali denotano «il ruolo fondamentale che le élite locali detenevano nel controllo delle strutture economiche e nella gestione delle attività produttive».
Le ricerche svolte dall'Università di Pisa nel 2014 e nel 2015 hanno inoltre permesso l'individuazione di piccoli insediamenti rurali (capanne o case), grazie a resti di materiali edilizi o di antichi manufatti.
Il processo di "romanizzazione" dell'attuale territorio di Comunanza e di Amandola sarebbe stato molto marcato dopo la fine della guerra picentina (267 a.C.). Molti siti piceni, infatti, hanno restituito materiali di fattura tipicamente romana. Inoltre, al termine del conflitto, una parte della popolazione picena autoctona sarebbe stata deportata dai Romani nell'odierna area dell'Agro Picentino, una zona dell'Italia meridionale posta al confine tra le attuali Regioni della Campania e della Basilicata.

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