
Villa Cortese
Descrizione
Il suo nome ha una probabile derivazione da Vicus (Villa) per il primo insediamento sviluppatosi con l'aggiunta di altri insediamenti facendone Curtis (Corte) e definendone così il toponimo, che nel corso dei secoli fu Vilcortex, Vilacortexia ed infine Villa Cortese.
Il ritrovamento di un sarcofago romano databile al I secolo d.C. testimonia un insediamento sul territorio fin dall'epoca romana; il sarcofago si trova ora nel Museo Civico Guido Sutermeister di Legnano. Il primo documento nel quale il paese viene citato è un atto del 1261, con cui il Prevosto ed i Canonici del Convento di San Giorgio (che si trovava dove ora sorge il Castello Visconteo in Legnano) certificano i beni che detengono tra il fiume Olona, Villa Cortese e la Strada Dairasca che congiungeva Legnano con Dairago. Sempre nel XIII secolo, Goffredo da Bussero nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani elenca un altare dedicato a san Vittore martire in loco Villa Cortese.
Una pergamena del 1312 cita la famiglia Scazzosi, potente in loco ed avente proprietà anche nelle zone limitrofe; un Ambrogio Scazzosi compare nell'elenco dei Mercanti di lana sottile con marchio e matricola, datata 9 novembre 1403, abitante a Villa Cortese e dipendente dalla Pieve di Olgiate Olona, nel Ducato di Milano. Soppresso da Napoleone che lo annesse a Dairago, il Comune di Villa Cortese fu ripristinato dagli austriaci, ma nuovamente abolito nel 1868 da Vittorio Emanuele II con il Regio decreto 5192, che lo unì stavolta a Busto Garolfo, cittadina limitrofa e rivale. L'autonomia comunale fu infine ripristinata quasi un secolo dopo, il 13 ottobre 1966.