
Verdello
Descrizione
Gli oggetti più antichi ritrovati sul territorio di Verdello risalgono alla Preistoria e consistono in un numeroso gruppo di selci lavorate collocabili nell'età neolitica. Importanti rinvenimenti tombali testimoniano un insediamento abitativo di Celti golasecchiani, risalente al sec. VI-V a.C. Verso la fine del sec. II a.C., i Galli Insubri stanziati nella regione furono definitivamente sconfitti dai Romani, che procedettero a colonizzare il territorio suddividendolo con le centuriazioni.
La bonifica dei terreni determinò una capillare diffusione degli insediamenti abitativi, con culture prevalentemente cerealicole, e la realizzazione di un'importante rete viaria. Su questa via, in prossimità dell'oratorio dei Santi Cosma e Damiano, fu ritrovata la celebre colonna miliare, considerata tra le epigrafi romane più importanti della Provincia di Bergamo.
Nel Medioevo, si susseguirono le invasioni barbariche, poi quelle dei Longobardi e dei Franchi, con i quali le popolazioni locali trovarono il modo di convivere. Al sec. IX risalgono le prime notizie scritte su Verdello e sull'esistenza di un castello, possedimento della potente famiglia ghibellina dei Suardi. Nel 1358 i soldati di Bernabò Visconti misero a ferro e fuoco il paese, distruggendo la torre del castello e bruciando vive 300 persone, tra uomini, donne e bambini. Con l'annessione alla Repubblica di Venezia, nel 1428, iniziò un periodo di relativa tranquillità, che favorì lo sviluppo del centro.