
Seveso
Descrizione
I primi insediamenti nei luoghi dell'attuale città di Seveso risalgono all'epoca Gallo-Romana. Le origini del nome sono legate all'omonimo torrente, e sono ad oggi ignote. La denominazione “Seveso” ha origine celtica, e potrebbe indicare (nel caso del centro abitato) la sua collocazione fra due corsi d’acqua.
Durante la demolizione dell'antico campanile a torre avvenuta nel 1895 furono infatti ritrovate cinque are testimonianti la presenza di insediamenti militari romani già nel terzo secolo a.C. Fin dalla sua costruzione l'odierna Statale dei Giovi era intervallata da stazioni di sosta, e la presenza a Seveso di una di queste stazioni ha consentito all'insediamento di essere abitato ininterrottamente. Con il crollo dell’Impero Romano in Occidente molti abitanti della penisola cercarono rifugio e protezione in aree rurali, abbandonando le città: Mediolanum non fece eccezione, ed è probabile che anche Seveso abbia avuto un seppur minimo incremento demografico.
La prima documentazione scritta su Seveso risale invece all'anno 996: in un documento conservato presso l'Archivio Antona Traversi di Meda e datato 10 dicembre 996 si parla di "Ecclesia sita in Seuse". Sempre al X secolo risalgono le prime documentazioni riguardo alla Pieve di Seveso, e un primo abbozzo di censimento della popolazione: entro l'XI secolo, Seveso contava circa 150 abitanti.
Nel 1252 due sicari della setta dei Catari uccisero con un falcastro l'inquisitore domenicano Pietro da Verona, il quale stava combattendo l'eresia dei Catari allora dilagante in Lombardia. Uno degli assassini si convertirà e prenderà successivamente i voti.