
Piubega
Descrizione
Secondo Antonio Beffa Negrini, funzionario pubblico a Piubega nel XVI secolo, il toponimo deriverebbe da il fondatore della località Publitio Romano poi diventato Castello della Publica e infine Piubeca. A testimoniare l’origine antica dell’abitato il fatto che nel paese erano presente delle lapidi romane, tra cui una che si trovava sul selciato del cortile della casa della famiglia Mazzi, prelevata nel 1779 dal Tommaso Poli di Guidizzolo e portata al museo di Mantova. In origine parte della Quadra di Asola e terra a lungo contesa tra Brescia e Mantova, si consolidò come dominio Gonzaghesco nel corso del ‘400.
Il passato sotto la Leonessa rimase testimoniato però dalla giurisdizione ecclesiastica: solo nel 1534 la comunità si rese indipendente da Brescia anche dal punto di vista religioso passando definitivamente sotto la diocesi di Mantova. Un breve ritorno al passato accadde durante la fase di riunificazione italiana quando Piubega, come tutto l’alto mantovano, passò temporaneamente sotto la provincia di Brescia dal 1859 al 1868. Piubega era in origine fortificata: la torre era l'ingresso da cui si accedeva al castello, che si presenta come una poderosa costruzione di mattoni, a base quadrata di 9 metri per lato, con arco passante munito di saracinesca.
Le fortificazioni vennero abbattute dagli austriaci nel corso del ‘700 ed oggi ne rimane solo la torre, databile tra la seconda metà del Duecento e la seconda metà del Trecento.